
Ti è mai capitato di avere collaboratori stressati? Vuoi dar loro una mano a gestire lo stress, l’ansia e i possibili esaurimenti?
Prendiamo spunto da un articolo di Rich Fernandez (selezionato e tradotto dalla nostra HR Project Coordinator), scrittore e co-fondare di Wisdom Labs, un’azienda in via di sviluppo focalizzata sull’attivazione delle arti e della scienza per creare un rigoglioso posto di lavoro.
È molto facile parlare di come gestire personalmente lo stress derivato dalle proprie attività, ma come si fa, in qualità di manager, ad aiutare i membri del proprio team a combattere lo stress?
Visto che il lavoro sta diventando sempre più duro e faticoso e dal momento che molti di noi lavorano in ambienti aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ansia ed esaurimenti non sono così inconsueti. In un simile ambiente di lavoro, rimanere produttivi può fare la differenza.
Una parte delle ricerche in costante crescita suggerisce che alcune tipologie di attività di sviluppo possono effettivamente aiutare la capacità di resilienza, ovvero la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo difficile.
Il nostro approccio consiste nel focalizzarsi sulla crescita e sullo sviluppo personale dei collaboratori.
Quando lavoravo in Google come direttore di sviluppo esecutivo avevamo l’obiettivo di aiutare i manager nella creazione della più salutare, felice e produttiva forza lavoro sul pianeta.
– Rich Fernandez
Da questo punto di vista, investire sulla crescita personale del collaboratore è il primo step per liberare la creatività, aumentare il potenziale e supportare la produttività sostenibile.
La buona notizia è che ci sono alcuni approcci molto facili e pratici che i manager e i membri del team possono utilizzare per il proprio sviluppo personale e non si tratta di investire tempo, soldi o risorse.
Di seguito troverete alcuni approcci da prendere in considerazione, basati su esperienze dirette degli ultimi vent’anni trascorsi lavorando con i manager per aumentare la resilienza e l’efficacia del team.
Incoraggiare l’allenamento al benessere
I livelli di stress dei lavoratori stanno aumentando sempre più, la metà della forza lavoro globale (53%) afferma che è molto più vicina all’esaurimento oggi rispetto a 5 anni fa, come afferma il sondaggio del Regus Group effettuato su più di 22.000 lavoratori provenienti da 100 nazioni differenti.
Dal momento che lo stress può essere contagioso, il contrario è altrettanto possibile: quando un membro del team si trova in uno stato di benessere, l’effetto sembra diffondersi all’interno dell’intero team.
In accordo col recente report della società Gallup Research che ha sorvegliato 105 team per un periodo compreso tra i 3 e i 6 mesi, quando un individuo del team provava benessere, c’erano probabilità più alte del 20% di avere un altro membro del team in questa condizione positiva durante i 6 mesi successivi.
Un consiglio: capisci e dai priorità a quelle attività che procurano benessere a te stesso e agli altri membri del team. Queste possono includere, per esempio, offrire strumenti per lo sviluppo personale, incoraggiare le persone a prendersi il tempo per fare esercizio fisico o attività innovative, come meeting all’aria aperta o passeggiate, oppure creare del tempo intermedio per raggiungere un obiettivo nei calendari in modo che il lavoratore possa lavorare con flessibilità e gestirsi lui stesso la velocità e i tempi di esecuzione.
Lasciare del tempo per disconnettersi dal lavoro
In accordo con l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, i lavoratori di tutto il mondo trascorrono dalle 34 alle 48 ore al lavoro ogni settimana e molti sono coinvolti in attività lavorative anche in orari extra.
Secondo McKinsey Quarterly,
L’essere sempre disponibili e lo sviluppo del lavoro multitasking stanno distruggendo la produttività, danneggiando la creatività e ci stanno rendendo infelici.
Una delle scoperte più significative del sondaggio relativo all’energia dei lavoratori che lavoravano sia in aziende grandi e piccole è che i lavoratori più energici e produttivi trascorrevano molto tempo disconnessi dal lavoro.
Dal momento che il rigore di un’alta cultura lavorativa performante può richiedere diverse focalizzazioni, l’essere sempre attivi è una mentalità dannosa e improduttiva perché non lascia spazio al prendersi del tempo per sé. Quindi rifletti quando si tratta di chiedere tempo per te o per i tuoi collaboratori oltre l’orario di lavoro. Per esempio, inizia col non mandare email dopo le 8 di sera o nei weekend.
Allena il cervello a relazionarsi col caos
Le ricerche neuro-scientifiche dimostrano che la pratica della consapevolezza può sistematicamente allenare il cervello e creare delle abitudini mentali utili che incentivano la resilienza e la produttività nel lavoro (e nella vita).
Presso la Winson Labs, abbiamo notato che i leader e i team che allenavano il cervello a sviluppare la consapevolezza, collaboravano di più, gestivano lo stress in modo efficiente e mantenevano alti livelli di performance.
Non è necessario essere un esperto in consapevolezza per aiutare te stesso e gli altri membri del team nello sviluppare questa capacità innata. La tecnologia può aiutare: ci sono delle App apposite per lo sviluppo di questa caratteristica. Le migliori includono pazienza e meditazione.
Privilegia il “monotasking” per una focalizzazione migliore
Essere multitasking è una leggenda. Gli esseri umani non sono dei processori efficaci ed efficienti nello stesso tempo (i computer lo sono).
Il neuro-scienziato, educatore e autore JoAnn Deak ha notato che essere multitasking fa sì che la persona impieghi il doppio del tempo per svolgere una cosa e solitamente raddoppia anche il numero degli errori.
I manager possono incoraggiare l’essere monotasking aiutando i membri del team con domande chiare e poste una alla volta, definendo obiettivi intermedi che non si sovrappongono e in generale, evitando l’errore di confondere l’urgente con l’importante.
Sii favorevole a prendere intervalli di tempo durante la giornata lavorativa o piccoli periodi al di fuori del corso durante l’anno lavorativo
Bisogna avere l’intenzione di aiutare le persone con le pause e ricaricarle durante i cicli tranquilli delle attività lavorative. Se non ci sono dei momenti tranquilli, in qualità di manager devi fare il possibile per crearli.
Come sostiene Linda Stone, formatrice all’ Università di Microsoft, c’è una tendenza delle persone a essere continuamente un centro vivo al lavoro, un essere “sempre attivo, in ogni posto, in qualsiasi momento e ovunque” che crea “uno stato di continua attenzione parziale” insoddisfacente e non ottimale.
Concedi alle persone del tempo intermedio per ricaricarsi e focalizzarsi.
L’autore e consulente manageriale Tony Schwartz afferma che i manager dovrebbero capire che il lavoro non è una maratona, bensì una serie di sprint che richiede riscoperta e rinnovo di volta in volta (90 minuti di lavoro intenso, seguiti da 10 minuti di pausa).
Non è importante il numero di ore che le persone trascorrono al lavoro, bensì il valore aggiunto che producono durante le ore lavorative. Quindi, bisogna smetterla di contare le ore che ognuno passa alla scrivania, ma iniziare a domandarsi “Che cosa posso fare per aiutare quella persona a organizzare il suo tempo, in modo che quando è al lavoro, stia veramente lavorando?”.
Esercita l’empatia e la comprensione
Non costa nulla essere gentili, in compenso i benefici che può trarne un manager sono immensi. L’empatia e la comprensione migliorano in modo significativo le performance dei collaboratori, il loro coinvolgimento e la redditività. Un progetto di ricerca svoltosi presso l’Università del New South Wales, che ha coinvolto 5600 persone di 77 organizzazione, ha scoperto che
l’influenza più grande che il singolo può dare per la redditività e la produttività all’interno di un’azienda è l’abilità del leader a spendere più tempo e sforzi per far crescere e riconoscere le proprie persone, dar loro feedback positivi e incoraggiare la cooperazione all’interno del proprio staff.
Inoltre, la ricerca ha rivelato che l’abilità di un leader comprensivo “che capisce le motivazioni, le speranze e le difficoltà delle persone, e che crea il giusto meccanismo di supporto per permettere alle persone di essere il più felice possibile” è la forza migliore per raggiungere redditività e produttività.
L’empatia e la comprensione fanno bene alle persone, ma anche al business. Quale ritorno dal punto di vista dei risultati economici può aspettarsi un manager per tutti questi sforzi?
Presso l’assicurazione Aetna, più di 12.000 impiegati che hanno partecipato ai programmi di consapevolezza offerti dall’azienda, hanno mostrato in media 62 minuti in più di attività altamente produttiva a settimana, facendo risparmiare alla compagnia 3000USD all’anno per ogni impiegato.
Più in generale, lo studio dell’Istituto iOpener ha rilevato che nelle aziende di media grandezza, i posti di lavoro in cui si sta bene mostrano una diminuzione di turnover del 46%, una riduzione dei costi vivi del 19% e un aumento delle performance e della produttività del 12%.
I lavoratori felici trascorrono il 46% in più del loro tempo focalizzati sul risultato e si sentono più energici del 65% rispetto ai loro colleghi.
In conclusione, ad un livello più generale, le ricerche condotte dal dipartimento HR di Towers Watson hanno scoperto che nelle aziende dove i lavorati sono coinvolti, si sviluppa un senso di coinvolgimento emozionale e la capacità di caricarsi al lavoro, e in secondo luogo, il profitto è tre volte maggiore rispetto a quelle aziende in cui vi è un basso coinvolgimento emotivo.
Potresti domandarti: “In qualità di manager, il mio lavoro consiste realmente nel focalizzarmi sulla resilienza delle persone? Incoraggiarle per farle diventare consapevoli? ”.
In accordo con le recenti ricerche pubblicate da Gallup, il punto di vista che gli impiegati dovrebbero lasciare a casa i loro trascorsi personali “potrebbe sembrare ragionevole, ma è totalmente irreale”. Le analisi condotte da Gallup mostrano che il nostro benessere ha un forte impatto sulle persone che lavorano con noi e sulle persone che lavorano per noi.
I manager, tuttavia, devono realmente focalizzarsi su quello che MoniKa Broecker, fondatrice del Centro di crescita personale, descrive come “un aggiornamento delle competenze mentali ed emozionali”.
La morale finale per i manager è che lo sviluppo personale fa star bene ogni persona e l’intero team, crea performance migliori e coinvolgimento nel tempo. Far bene al lavoro e incoraggiare le persone a star bene non è solamente possibile, ma è anche la base per creare un team super performante.
Se vuoi conoscere nuove tecniche per combattere lo stress, prova a dare un’occhiata al nostro articolo “Ecco un sistema per gestire lo stress“. E per avere maggiori dettagli su come gestire le persone e approfondire il mondo delle risorse umane, contatta think1816!