Oggi, supportati da un articolo letto su smartcompany.com.au, parliamo di come  il Covid-19 ha modificato le procedure per assumere nuovi collaboratori nelle nostre aziende.

La pandemia mondiale causata dal Coronavirus ha cambiato radicalmente la nostra vita e modificato le nostre abitudini. I cambiamenti, ovviamente, sono stati registrati anche nel mondo del lavoro e, in particolare, nel processo di assunzione di nuovo personale. Come si fa a “giudicare” se qualcuno è perfetto per una posizione lavorativa se non ci si può parlare di persona, ma solo attraverso uno schermo? E soprattutto, questo modus operandi sarà la nuova normalità delle assunzioni?

L’articolo fonte riporta l’esperienza raccontata da Mina Radhakrishnan, co-founder della startup :Different. L’azienda aveva bisogno di assumere e non si è di certo fermata durante la pandemia: Radhakrishnan ha affermato che la straordinarietà della situazione odierna ha fatto sì che venissero utilizzati nuovi, inesplorati strumenti. Nonostante l’importanza delle assunzioni (due collaboratori che avrebbero lavorato a stretto contatto coi piani alti dell’azienda), sono state fatte più video-colloqui per conoscere bene e a fondo tutti i candidati. Ovviamente alcuni discorsi andrebbero affrontati di persona, ma c’è stata la necessità di trovare due persone adatte in un tempo definito.

Oltre alle abilità e alle conoscenze, è fondamentale cercare di carpire la personalità dei candidati – cosa complessa quando ci si presenta e si parla di sé tramite uno schermo. A questo proposito, Caroline Henshaw, head of people and culture presso Mantel Group consiglia di dedicare un po’ di tempo del colloquio facendo una chiacchierata informale col candidato: scambiare quattro chiacchiere all’inizio e alla fine della conversazione per metterlo a proprio agioe scoprire qualche sfaccettatura del suo carattere è un’ottima idea.

Cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Nonostante la graduale riapertura di aziende e uffici, molte persone sono ancora restie e spaventate all’idea di condividere spazi chiusi con altre persone. Queste paure si applicano anche al mondo delle risorse umane: sia i selezionatori che i candidati potrebbero (giustamente) avere timore di incontrarsi in una stanza chiusa. Di certo si dovrà ripensare il modo in cui si tengono meeting, riunioni, colloqui in termine di igiene personale e distanze di sicurezza.

 

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