Oggi sul blog di Osm1816 parliamo di un argomento rilevante: perché le persone decidono di cambiare lavoro? Le motivazioni possono essere molteplici e di varia natura. Scopriamo di più in questo articolo, supportati dalla notizia letta su hbr.org.

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di controllare ogni tanto opportunità di nuovi lavori, posizioni più stimolanti o allettanti mentre si ha già un lavoro.

Ciò accade sia per una naturale curiosità di “mettere il naso” fuori dalla propria quotidianità lavorativa, sia per l’altrettanto naturale voglia di mettersi in gioco e provare esperienze nuove. Così, spesso una semplice occhiata alle offerte di lavoro su Linkedin o un giro su qualsiasi sito di offerte di lavoro si trasforma in un’opportunità di cambiare azienda, città, mansione.

Perché le persone, ad un certo punto, decidono di lasciare il proprio lavoro e guardare altrove? I motivi possono essere tanti: non vedere margini di crescita, l’assenza di una promozione a lungo sperata, un ambiente lavorativo che non si confà più alle proprie esigenze.

A queste componenti – che incidono sicuramente tantissimo sulla psicologia del singolo lavoratore – si affiancano altre motivazioni, ben illustrate da uno studio riportato dall’articolo a cui ci ispiriamo. Si tratta di una ricerca condotta da CEB, compagnia statunitense che si occupa di insights, che fotografa un altro aspetto: quando le persone decidono di cambiare lavoro? Dalla ricerca emerge un dato interessante: spesso il lavoratore guarda a nuove opportunità in seguito a un compleanno “importante” (il raggiungimento degli “-anta”, ad esempio) – momento della vita in cui è naturale fare un resoconto della propria esistenza, sia lavorativa che personale.
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Un’altra componente è il confronto – inevitabile – con amici, colleghi e parenti: “Dove sono arrivati gli altri, e a che punto sono rimasto io?” è un interrogativo che tutti, in un momento della vita, ci siamo posti.

Come si può evitare, quindi, il licenziamento di un dipendente particolarmente prezioso per il nostro team che cerca nuove opportunità? Sicuramente rivedere i contratti, offrire opportunità formative e di crescita professionale per stimolare la sua curiosità, spronandolo a restare, ad accettare nuove sfide. Tuttavia, anche questo potrebbe non essere abbastanza: secondo la ricerca sopra citata di CEB, circa il 50% dei lavoratori che accettano una controfferta della loro stessa azienda lasciano comunque il loro lavoro dopo 12 mesi.

 

Come affrontare l’argomento, allora? Sicuramente è consigliabile “osservare” i dipendenti, parlare periodicamente con loro circa le loro aspettative e aspirazioni e cercare di trovare una soluzione che soddisfi tutti.

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