Nell’articolo del blog di Osm1816 della scorsa settimana (fai click qui per leggere la parte 1) abbiamo parlato di come sentirsi a proprio agio nei momenti di cambiamento. Abbiamo precedentemente individuato due “tipi” di personalità resistenti al controllo, e cioè:

  1. il ricevente, una persona che subisce passivamente il cambiamento e non si sente in grado di poter partecipare ad esso. Non si mette in gioco e accetta sempre che gli altri decidano (anche) per lui.
  2. Il resistente, colui il quale si mette sulla difensiva ed è ostile al cambiamento – non importa di quale natura esso sia. Egli sceglie l’immobilità, preferisce sperare che il cambiamento sia temporaneo, solleva obiezioni per sottrarsi ai suoi compiti.

I tempi difficili che viviamo ci costringono a diventare flessibili e ad adattarci ai cambiamenti repentini – basti pensare a quanto è cambiata la nostra vita negli ultimi due anni. In questa seconda ed ultima parte dell’articolo parleremo della terza personalità respingente: il perfezionista. A supportarci un articolo pubblicato su hbr.org.

Tipologie di persone resistenti al cambiamento

  1. Il perfezionista

Il perfezionista ha una personalità controllante e vuole gestire il cambiamento ad ogni costo. Ciò significa che prende il comando e decide in che termini e in quali tempistiche esso va portato a termine.

Essere un perfezionista potrebbe sembrare un pregio, ma non lo è. Se assumi questo atteggiamento, in realtà, ti dimostri ostile al cambiamento: reagire “combattendolo” con piani infallibili vuol dire non tener conto dell’inaspettato. Non appena si presentano difficoltà e ostacoli, infatti, il perfezionista non si spiega come sia potuto accadere e tende ad incolpare chi lavora fianco a fianco con lui.

Uno dei problemi più grandi del perfezionista è la smania del controllo: egli crede che il successo e la riuscita del cambiamento dipendano solo ed esclusivamente da lui. Comportamenti simili tendono ad esasperare colleghi e collaboratori, i quali si allontanano perché si sentono di troppo. Il risultato? Il maniaco del controllo si sentirà stressato e isolato poiché si ritrova a fare tutto da solo.

Sei un perfezionista se:

  • cerchi sempre informazioni e dati che confermino le tue teorie;
  • non accetti “cambiamenti di rotta” e vuoi ricevere istruzioni precise su cosa fare, senza stravolgimenti;
  • ti disinteressi alle difficoltà degli altri perché minano la tua organizzazione mentale e pratica.

Un individuo positivo verso il cambiamento ha un pregio che al perfezionista manca: la curiosità. Essere curioso vuol dire esplorare nuove possibilità, fare tentativi, informarsi sulle alternative, fare spazio alle idee altrui e abbracciare la diversità di opinioni.

Se ti riconosci in questo tipo di personalità, il miglior consiglio che possiamo darti è: diventa curioso e osserva come la tua vita professionale – o, perché no, anche personale – cambierà in positivo.

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Come assumere una mentalità pronta al cambiamento?

  • Stai lavorando ad un progetto ed alcuni colleghi non la pensano come te? Intavola una discussione sana con loro in cui parlate delle vostre idee. Cercate una soluzione che possa essere soddisfacente per tutti.
  • Se un collega o un collaboratore chiede il tuo aiuto, non limitarti ad esporre come risolveresti tu la questione: informati su quale sia stata la sua strategia e cosa non abbia funzionato. Ragionate insieme e trovate la soluzione più sensata al problema.
  • Impara ad accogliere gli imprevisti e gli ostacoli: si verificheranno sempre. La differenza sta solo in come deciderai di gestirli.

 

Alla luce di quanto letto finora, tu come ti poni nei confronti del cambiamento? Come lo accogli? Qualunque sia la tua risposta, ricorda che il cambiamento va visto come un’opportunità, non come un ostacolo.

Raccontaci il tuo punto di vista, contatta il team Osm1816.

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