Un leader è colui che guida, dirige, conduce un gruppo di persone verso il raggiungimento di mete e obiettivi, che apprezza e riconosce i propri collaboratori e che lavora per il miglioramento della propria azienda.

E’ sempre così?

Non è quello che emerge da una recente indagine di “OD&M”” su duemila dipendenti delle nostre aziende. È stato, infatti, sottolineato che più della metà dei lavoratoti italiani boccia i propri responsabili, ritenendoli incapaci di gestire e guidare la propria azienda.

I dati parlano chiaro: ben il 51,1% giudica il proprio capo come “scarso”, soprattutto nella gestione dei collaboratori e solo 1 su 5 (19,7%) afferma di avere un responsabile con capacità buone o ottime. Il resto (il 27,4%) ritiene che i propri responsabili sia solo sufficientemente idonei.

I giudizi più severi arrivano soprattutto dalle piccole imprese, dove il 53% dei dipendenti ritengono che i propri capi hanno una limitata capacità di gestire i collaboratori. Nelle medie imprese la percentuale si ferma al 51%, mentre nelle imprese di grandi dimensione la situazione migliora, anche se di poco (47%).

Quanto alle diverse aree funzionali, è soprattutto nelle aree tecniche che i giudizi sono meno soddisfacenti. Nelle aree della ricerca e sviluppo e dell’information technology la promozione piena la raccolgono solo il 17% e il 19% dei responsabili. É nell’area del marketing e nel commerciale che si trovano, invece, giudizi più positivi (22%).

Per Robert Jackall, professore di sociologia al Williams College nel Massachusetts, i cambiamenti delle grandi imprese hanno modificato anche il ruolo dei manager. Per quelli più moderni la preoccupazione principale sembra essere diventata quella di capire dove “tira il vento: più che la creatività e la pianificazione aziendale, per loro conta l’abilità di adattarsi a qualsiasi stravolgimento nelle gerarchie di potere.

L’apprezzamento verso i collaboratori non sembra essere così importante per molti responsabili.

I dipendenti sono, così, sempre meno soddisfatti e malcontenti del proprio lavoro; si creano dinamiche che destabilizzano l’intero andamento dell’azienda.

Contrariamente a quanto si può pensare, i collaboratori non si motivano solo con incentivi economici, ma essi cercano anche attenzioni e riconoscimenti. “Bravo hai fatto un buon lavoro”, per alcuni vale di più che un aumento dello stipendio.

I tuoi collaboratori sono i tuoi primi clienti, rispecchiano la tua azienda, ti aiutano a crescere: se sono felici loro, sei felice anche tu!

Sei d’accordo che nelle nostre aziende si fatica sempre più ad apprezzare i collaboratori? Hai difficoltà a relazionarti con loro? Noi possiamo aiutarti! Scrivici a info@think1816.com o chiamaci al n. 0342 970618 o richiedi le tue 2 ore di consulenza gratuita: clicca qui!

 

 

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