
Bentornati sul blog di Osm1816. Nell’articolo di oggi parliamo della collaborazione e del bilanciamento tra figure professionali in un’azienda: i dipendenti e i liberi professionisti. In tantissime aziende, infatti, queste due tipologie di lavoratori si affiancano e si presume debbano essere trattati in maniera equa. In realtà non è sempre così: i dipendenti e i liberi professionisti hanno, per scelta, motivazioni, aspettative e background diversi. Gestire tutti allo stesso modo può amplificare queste differenze, causando non pochi problemi. (Quanto è importante scegliere bene i professionisti? Ne parliamo QUI) Scopriamo come bilanciare la loro presenza e farne una ricchezza grazie ai consigli di un articolo letto su hbr.org.
In tantissime aziende, oggi, il lavoro è suddiviso in progetti curati dai dipendenti e da liberi professionisti, ovvero lavoratori temporanei che vengono chiamati e scelti per delle loro competenze particolari. Nonostante tutti questi lavoratori si impegnino su progetti comuni, essi sono molto diversi – per le motivazioni che abbiamo elencato nell’introduzione di questo articolo. Trattarli allo stesso modo può essere controproducente; proviamo a fare qualche esempio pratico:
- chiedere di lavorare durante il weekend può creare malumori se i liberi professionisti sono pagati a ore e i dipendenti sono stipendiati;
- l’annuncio di vantaggi aziendali per il team può essere preso male dai liberi professionisti, poiché non considerati come lavoratori dipendenti;
- incoraggiare i membri del team a costruire relazioni solide con un cliente può far sì che il collaboratore occasionale potrebbe ricevere una proposta di lavoro direttamente dal cliente.
Ogni imprenditore, perciò, deve ricordare le differenze tra liberi professionisti e dipendenti in ottica di gestione intelligente di un team eterogeneo ma orientato agli stessi obiettivi.
Motivazioni e opportunità per libera professione e dipendenti pubblici
Come fare, allora, per bilanciare liberi professionisti e dipendenti? Innanzitutto comprendendo le differenze tra motivazioni e opportunità che muovono questi due gruppi. Sono diverse le motivazioni che li spingono, soprattutto a causa di tre grandi differenze che delineano le loro vite lavorative: ecco quali.
Come vengono pagati. I dipendenti con contratto ricevono uno stipendio mensile, i liberi professionisti vengono retribuiti a ore o con una tariffa fissa. Ecco che il senso di urgenza e la gestione del tempo diventano diversi. Se i liberi professionisti vengono pagati su base oraria, essi potrebbero essere incentivati a dedicare più tempo ad un lavoro rispetto ad un dipendente che, nonostante il tempo investito nel lavoro, riceverà sempre lo stesso stipendio. Se un libero professionista ha un accordo a tariffa fissa, invece, potrà essere motivato a finire il lavoro il prima possibile. Il compenso del dipendente rimane lo stesso, indipendentemente dalla fine del progetto. Entrambi i lavoratori rispetteranno le scadenze, ma i ritmi saranno cadenzati diversamente (anche sulla base del profitto personale).
È giusto anche sottolineare che i lavoratori dipendenti spesso godono di benefit aziendali, mentre la maggior parte dei liberi professionisti non può accedervi. Queste e altre differenze di trattamento possono provocare tensioni e antipatie tra i due gruppi, che non si sentono sullo stesso livello.
Come fanno carriera. Facendo parte di una realtà aziendale strutturata, i lavoratori dipendenti hanno molteplici opportunità di fare carriera interna. Per far sì che ciò avvenga hanno bisogno di essere coinvolti in progetti e operazioni che diano loro risalto, come conquistare ruoli importanti in progetti e iniziative, mettendo in secondo piano i lavoratori indipendenti. Allo stesso tempo, tuttavia, avranno bisogno della buona parola e del sostengo dei liberi professionisti, in modo da essere celebrati dai piani alti.
Per i liberi professionisti fare carriera vuol dire trovare sempre più nuovi lavori per promuoversi e guadagnare prestigio, stima e credibilità. Per raggiungere questo obiettivo, i liberi professionisti hanno bisogno di referenze positive e di una “buona pubblicità” che, spesso, viene proprio dai team leader e dai responsabili dei progetti. La sfida è trovare il giusto equilibrio in modo che i dipendenti interni ottengano il riconoscimento di cui hanno bisogno, mentre i liberi professionisti ottengano la visibilità che genera nuovi lavori.
Quanto si sentono sicuri circa il loro lavoro. Mentre i lavoratori dipendenti possono offrirsi volontari per partecipare ad un progetto, in altri casi possono non avere scelta sulla partecipazione e/o sulla modalità di lavoro. Per questo motivo, i dipendenti un po’ invidiano la flessibilità e la libertà dei liberi professionisti – che, tra l’altro, non sono in alcun modo vincolati all’azienda e alla sua politica. C’è, però, il rovescio della medaglia: i liberi professionisti vivono nell’incertezza lavorativa, non hanno uno stipendio fisso e sono in balìa dei capricci del mercato lavorativo.
I liberi professionisti potrebbero utilizzare un qualsiasi lavoro come un colloquio prolungato, con la speranza di essere assunti con un contratto; dall’altro lato, i dipendenti potrebbero voler entrare nelle grazie del libero professionista nella speranza di entrarci in affari in futuro.
Cerca di capire i membri del tuo team
Inizia la discussione e porta il team a conoscenza di queste differenze. Intavolare discussioni utili a capire cosa vogliono ottenere i membri del tuo gruppo (dipendenti o no) potrà rendere tutto più facile. Aprire un dialogo è fondamentale.
Team building e allineamento
Gruppi di lavoro così eterogenei hanno bisogno di un importante team building e di un allineamento – e questo non significa semplicemente organizzare delle riunioni, fare presentazioni, creare un team individuando i liberi professionisti che si uniscono ai dipendenti ed iniziare. Si deve invece lavorare sulla costruzione del gruppo, sugli obiettivi comuni del progetto, sul suo contesto organizzativo, sui possibili ostacoli, ecc.
Bilanciare il lavoro di dipendenti e liberi professionisti al fine di organizzare al meglio i progetti e raggiungere gli obiettivi aziendali è fondamentale. Gestire i talenti che puoi avere come tuoi collaboratori è molto importante, ma è cruciale che si capisca che le due tipologie di lavoratori, per la loro stessa natura, vanno gestite in modo diverso.
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