L’appuntamento di questa settimana con le news del blog di Osm1816 a tema Risorse Umane approfondisce l’argomento leadership e tutto ciò che comporta assumere un ruolo di comando all’interno di un’azienda. E’ arrivato il momento di riconoscere e correggere alcuni luoghi comuni sui “boss” delle aziende e capire che, in un’ organizzazione, tutto il team deve venirsi incontro e collaborare per ottenere successi e gratificazioni. Un approccio corretto e un aiuto dal reparto HR può fare la differenza.

Approfondiamo queste tematiche grazie al supporto di un interessante articolo pubblicato su hbr.org.

Come si fa a diventare “boss” di un’ azienda? Sembra una domanda scontata, specialmente perché la nostra mente pensa subito a qualche imprenditore di successo che è un fuoriclasse nel suo mestiere. Anche se ci costa fatica immaginarlo, gli individui più dotati hanno dovuto imparare anch’ essi a diventare dei leader – e il percorso è tutto in salita. Gli anni della formazione e dei tentativi, degli insuccessi e dei timori sono quelli che le persone a capo di tutte le aziende ricordano con più lucidità nel corso della propria carriera. I fallimenti fanno parte del “gioco” e il ruolo da capo è quasi sempre diverso da ciò che ci si aspettava.

La realtà è che chi si prepara a prendere le redini di un’ azienda dovrebbe avere la possibilità di imparare cosa vuol dire veramente essere al comando. Cosa hanno trovato di difficile le persone che hanno affrontato per la prima volta una posizione di leadership? Cosa avevano bisogno di sapere e come hanno fatto, poi, ad apprenderlo? Su quali risorse hanno fatto affidamento per padroneggiare i loro nuovi incarichi?

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I nuovi leader scoprono molto presto che il loro ruolo è molto più impegnativo delle aspettative. Ora sono responsabili del lavoro di un gruppo (numeroso o meno) di persone, e non più solo di se stessi e delle performance lavorative personali.

Imparare ad essere un leader è un processo che si può apprendere solo strada facendo– e andando avanti a tentativi ed errori. Il tutto è, ovviamente, molto stressante e grava sullo stato psicologico, ma è assolutamente normale: la maggior parte delle persone non sa che, nei momenti di tensione, stress e incertezza sta imparando davvero il suo lavoro. E’ una consapevolezza che si acquisisce solo con il passare del tempo.

Si imparano nuove competenze, si acquista un nuovo modo di pensare e agire e inevitabilmente chi è ai piani alti si pone due domande: “mi piacerà il management?” e “sarò bravo a gestire?”.

I leader esercitano un’ autorità significativa

Nell’immaginario collettivo il ruolo di manager (o comunque una posizione di leadership) è sinonimo di privilegi, diritti, autonomia, tempo libero. In realtà non potrebbe essere più diverso di così: chi è al comando è gravato da responsabilità, scadenze, dipendenza dagli altri (collaboratori, fornitori, ecc).

L’autorità fluisce dalla posizione del manager

Nonostante i doveri e le difficoltà, non è possibile dire che i leader non abbiano un certo potere. Il problema è che molti pensano di poter esercitare un’ autorità formale dall’ alto della propria posizione privilegiata all’ interno dell’ azienda. Da qui la necessità di capire che, per produrre risultati soddisfacenti, non è necessario essere autoritari con i propri collaboratori – anzi. Molti nuovi manager scoprono con amarezza che è molto difficile farsi ascoltare dai collaboratori e chiedere loro di fare qualcosa in tempi e modi prestabiliti.

I dipendenti e tutti coloro che lavorano nell’ azienda riconoscono l’ autorità di un nuovo capo solo dopo che quest’ ultimo ha dimostrato la sua credibilità e le sue competenze: un curriculum invidiabile ed esperienza nel settore non sono sufficienti.

Infine, i nuovi leader devono dimostrare di essere influenti e farsi rispettare, prendendo decisioni: secondo i dipendenti non c’è niente di peggio che lavorare per un capo che è l’ esatto opposto. Per diventare così sicuri sul lavoro c’è un gran bisogno di costruire un rapporto di stima e fiducia con tutti i collaboratori, lavorando insieme fianco a fianco – l’ esatto opposto di un atteggiamento autoritario.

Appuntamento alla prossima settimana con la seconda parte dell’ articolo.

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