Non possiamo ignorare che in Italia i comportamenti negli acquisti sono cambiati. I consumi sono diminuiti, il compratore è più attento ad eventuali promozioni, si cerca di strappare sempre il prezzo più basso. Questo potrebbe averti allarmato e aver influito sulla tua azienda, anche se la situazione non è così catastrofica come vogliono farci credere.

A questo punto ti sarai domandato: ha ancora senso investire nel marketing ora che ho meno risorse disponibili? Sì!

C’è chi ha tagliato completamente i ponti con il marketing. Sempre più adottano il sistema di “ingaggiare una tantum” un professionista e fargli sviluppare un rapido messaggio, graficamente perfetto, cool e attrattivo per poi tornare subito ad occuparsi delle attività quotidiane di gestione magazzino, vendita diretta,…

Ma è la strada giusta? Un’attività lampo e occasionale è del tutto simile a un fulmine a ciel sereno, che non porta pioggia e sollievo al campo/azienda. E’ necessario, oggi più che mai, credere nell’attività di marketing con fermezza e portarla avanti con costanza. Certo, ti costerà fatica seguire le analisi e i report di spesa per cercare di trovare il modo più efficiente per portare possibili clienti e fatturati. Ma niente panico! I risultati arrivano col tempo, nessun tipo di rapporto economico si instaura per caso o immediatamente. L’azienda e il suo marketing  devono essere in grado di abbattere il muro fra noi e i clienti: spesso si incontra diffidenza o peggio ancora ci si perde nell’anonimato all’interno di una piazza straripante di concorrenti.

Michael Porter, economista contemporaneo, mette il Marketing all’interno delle attività primarie nella sua  catena del valore dedicata ad ogni azienda che vuole creare ricchezza. Proprio così: al marketing viene data addirittura più importanza rispetto all’approvvigionamento (considerato attività di supporto). Eppure questo termine inglese sembra spaventare ancora tanti imprenditori, che temono di buttare soldi in attività dagli esiti dubbi e forse inutili e relegano la voce marketing in fondo al budget, “se ne avanza…”

Il marketing è costituito da diverse fasi: l’analisi, la programmazione, la realizzazione ed il controllo di progetti. Tutto questo per permettere l’incontro fra domanda e offerta, che non avviene spontaneamente o per caso. La nostra azienda necessita di tutte queste fasi, dove solo alla fine troviamo il “fare pubblicità”, cioè comunicare:

  1. L’analisi approfondita del comportamento dei consumatori nel nostro target. E’ fondamentale capire, innanzi tutto, se l’offerta di prodotti che offriamo sia esattamente ciò che cerca il nostro cliente e eventualmente cosa fare per migliorare.
  2. Dopo aver studiato la domanda, il tuo team marketing creerà una proposta per i tuoi clienti che dovrà risultare innovativa per l’azienda, diversa dalla concorrenza e interessante per i consumatori.
  3. Infine comunicheremo a gran voce il messaggio ai potenziali clienti.

Se la tua azienda proprio non riesce a reperire delle risorse da investire nei piani di comunicazione, non devi assolutamente smettere di portare avanti le prime 2 fasi. Quando non si hanno risorse da investire nella diffusione del messaggio, diventa ancora più essenziale lavorare bene sulle prime fasi del processo per arrivare alla costruzione di un’offerta vincente, che permetta soprattutto di ottenere risultati migliori sul mercato anche senza una pubblicità massiva.

OSM 1816 è anche consulenza in campo marketing, vuoi farci una domanda riguardo alla tua realtà? Scrivici a info@think1816.com

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