La questione della felicità sul lavoro è un tema che ci sta particolarmente a cuore: quanto è importante per la nostra salute fisica e mentale raggiungere uno stato di tranquillità e benessere sul lavoro? Esistono metodi o atteggiamenti che si possono attuare per raggiungere questo obiettivo?

Questa settimana abbiamo proprio deciso di approfondire l’argomento e provare a rispondere a queste domande grazie al supporto di un articolo letto su vanityfair.it.

Felicità e benessere: due concetti differenti

Quante volte abbiamo pensato che la felicità fosse l’unico obiettivo a cui ambire?
Tutti noi siamo soliti andare alla costante ricerca della felicità nella speranza che questa possa cambiare la nostra vita, ma è davvero così?
La felicità è soggettiva, tant’è che ognuno di noi la ricerca in cose diverse. Ciò a cui dovremmo ambire è uno stato di benessere, un concetto diverso ma altrettanto importante.
Con benessere, infatti, si intende uno stato di serenità ed equilibro vissuto sia dalla mente che dal corpo, che dona forza e salute.

La ricerca della felicità a tutti i costi è una strada pericolosa

A spiegare bene questa sottile differenza su VanityFair.it è Marta Casonato, psicologa dell’Università degli Studi di Torino. La prima cosa che tiene a specificare è che il concetto di “felicità a tutti i costi” sviluppatosi negli ultimi anni è nocivo e sbagliato. Non possiamo essere sempre felici e non dobbiamo confrontare la nostra vita con quella degli altri: il confronto con le vite altrui è uno dei grandi problemi del nostro tempo e può generare diverse difficoltà nella persona, caricandola di pressione. Questo atteggiamento, conosciuto anche come “positività tossica” porta le persone a soffocare le emozioni negative come stress, ansia e paura.
Ma quali sono le conseguenze di questo comportamento?
Le emozioni negative sono importanti quanto quelle positive e vanno accolte, vissute, affrontate e superate; metterle da parte non farà altro che trasformarle in problemi più gravi che, state certi, prima o poi verranno a galla con conseguenze ancora più difficili da gestire.

Ecco perché non dobbiamo concentrarci sulla ricerca della felicità a tutti i costi, dobbiamo comprendere che ci sono momenti e spazi in cui possiamo sentirci bene e goderceli al massimo. Quello che possiamo fare è lavorare su ciò che ci fa stare bene per accrescere il nostro stato di benessere: una dimensione in cui passiamo la maggior parte della nostra giornata e che condiziona fortemente la nostra vita – anche sul posto di lavoro.

Il benessere a lavoro

Serenità e benessere aiutano l’individuo ad affrontare meglio anche la vita lavorativa.
È importante fare ciò che ci piace, sentirci coinvolti ed interessati nelle nostre attività quotidiane. La curiosità, l’intreccio di relazioni lavorative stimolanti e la sensazione di essere importanti per l’azienda sono fondamentali per il benessere dell’individuo.

Purtroppo però, ci sono ancora ambienti di lavoro in cui il benessere dei dipendenti viene messo in secondo piano, dando priorità all’aspetto produttivo e performativo. Questo inevitabilmente alimenta stress e malessere generale, accresce la competizione interna e rende più difficile la comunicazione. La conseguenza è un lavoro di bassa qualità di cui ne risente anche l’azienda stessa, ecco perché è fondamentale garantire ai propri dipendenti un clima di lavoro sereno e “felice”.

Ma se si dovesse definire, cos’è la felicità al lavoro?
Secondo Casonato è l’insieme di soddisfazione per ciò che si fa, tranquilla gestione dello stress, bel rapporto con colleghi e superiori, la certezza che il proprio operato sia prezioso ed utile. Del resto, il riconoscimento del proprio contributo fa bene a tutti e in ogni aspetto della vita.

Come possiamo raggiungere questo stato di benessere a lavoro?

Se hai bisogno di maggiore serenità ed equilibrio a lavoro inizia fin da subito a seguire i nostri consigli:

  1. Offri il tuo aiuto.
    Che si tratti di un collega o di un cliente, dai il tuo aiuto a chi ne ha bisogno per risolvere un problema. La gentilezza rende tutti più felici e mette il buonumore.
  2. Riconosci la tua bravura.
    Hai raggiunto un importante risultato, ma nessuno si è complimentato con te? Fallo tu!
    Premiati con qualcosa che ti piace: riconoscere la tua bravura con un gesto simbolico farà ricordare al tuo cervello il tuo valore.
  3. Non esagerare col multitasking.
    Il multitasking è un dono, non c’è che dire: riuscire a fare più cose contemporaneamente è utile e rende il lavoro più veloce. Tuttavia, se la lista delle attività è molto intensa e rischi di lavorare male devi imparare a dire no e fare una cosa alla volta. Stila una lista di priorità e procedi gradualmente.
  4. Lavora in uno spazio ordinato.
    Il cervello associa il disordine al caos e alla perdita di controllo, lavorare in un ambiente disordinato quindi aumenta lo stato d’ansia. Riordina la tua postazione lavoro, siamo certi che lavorerai molto meglio.
  5. Ritagliati delle pause.
    Il cervello e il corpo hanno bisogno di pause a scadenze più o meno regolari. Non fare l’errore di lavorare per ore ed ore senza prenderti dei momenti di stop e stacca lo sguardo da qualsiasi schermo – anche quello del tuo smartphone!

Ora che siamo arrivati alla fine del nostro articolo ci piacerebbe sapere anche la tua opinione: quanto ti sta a cuore il benessere dei tuoi dipendenti?
Noi di Osm1816 possiamo aiutarti a raggiungere un equilibrio aziendale in cui la cultura positiva abbraccia la serenità, senza intaccare la produttività.
Contattaci: saremo felici di ascoltarti.

 

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