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Questo articolo riprende il discorso iniziato nella parte 1 (link all’articolo parte 1). Parliamo quindi della Generazione Z. La “Generazione Z” è quella dei nati approssimativamente tra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’10 del XXI secolo; i membri sono quindi i figli della Generazione X e degli ultimi Baby boomers. La Generazione Z comprende ragazzi nati negli anni in cui Internet prendeva il volo; di conseguenza i figli di questa “età digitale” si differenziano da tutti gli altri non solo per le competenze tecnologiche ma anche e soprattutto per le loro priorità di vita e di lavoro.

Riepilogo requisiti Generazione Z

Questa nuova generazione è particolarmente importante perché entro il 2025 rappresenterà il 27% dei lavoratori nel mondo. In estrema sintesi queste sono le caratteristiche che rendono la G Z una generazione radicalmente diversa da tutte le altre:

  • Ricerca della flessibilità lavorativa
  • Predilezione per lo smart working
  • Benessere mentale (riferito all’attività professionale)
  • Inclusione e rispetto delle diversità (culturali, religiose, sessuali etc.)
  • Priorità alla realizzazione di sé rispetto al potere e al denaro.

Nel precedente articolo (parte 1) abbiamo preso in esame 2 strategie imprescindibili che gli imprenditori devono perseguire per dialogare con i migliori talenti della Generazione Z:

Prima strategia: Promuovere l’indipendenza di pensiero e imprenditorialità
Seconda strategia: Eliminare vincoli e rigidità, la flessibilità conta moltissimo per la Gen Z.

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Le altre 3 strategie di relazione

Prendiamo ora in esame altri 3 importanti approcci strategici che, se ben applicati, favoriranno il dialogo con la Generazione Z. Queste informazioni sono state supportate da un articolo letto su weforum.org.

Terza strategia: la diversità è un valore

Per attrarre un talento della Generazione è indispensabile essere un’impresa che rispetta la diversità in tutte le sue manifestazioni e al cui interno vengano considerati importanti argomenti quali l’inclusione e l’uguaglianza.
Per i giovani della Generazione Z la parola “diversità” riguarda temi e concetti quali genere, orientamento sessuale, etnia, cultura. L’imprenditore che vorrà avere successo con loro non potrà limitarsi a delegare questo genere di pronunciamenti ai responsabili delle Risorse Umane. Bisognerà dare concretezza alle dichiarazioni teoriche, impegnando l’azienda in progetti tangibili a dimostrazione che i valori di rispetto e inclusione sono realmente condivisi. Un esempio magistrale lo dà Sanofi. La nota azienda farmaceutica è stata tra le prime a creare un’istituzione interna chiamata “Diversity, Equity and Inclusion board” il cui compito consiste nel fare in modo che venga praticata l’inclusione e tutelate le diversità.

Quarta strategia: prendere posizione sui problemi del mondo

Compiere scelte di campo coerenti è indispensabile per aziende che vogliono mantenere o conquistare una posizione di leadership culturale per attrarre i talenti della Generazione Z. Sono scelte fondamentali anche per ancorare i brand dell’impresa a valori vitali per la tutela della loro identità.

Un esempio, il conflitto ucraino rappresenta una cartina di tornasole dei valori e della coerenza di molti brand. Per questa ragione, imprese, investitori, imprenditori e clienti hanno deciso di sanzionare la Russia a causa dell’aggressione all’Ucraina.
Un altro dei valori che la Generazione Z considera non negoziabili è la salvaguardia dell’ambiente. Recenti studi rivelano che i ragazzi della Generazione Z vivono con grande ansia il cambiamento climatico e il consumo delle risorse naturali. Tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 22 anni ben il 64% ritiene indispensabile che i propri datori di lavoro siano interessati a tematiche ambientali e di salvaguardia del pianeta.

Quinta strategia: la formazione, il più importante benefit

Come sanno i lettori di Osm1816, il tema della formazione ci sta particolarmente a cuore e ne sottolineiamo spesso l’importanza. Formazione, crescita culturale e professionale, apprendimento di nuove competenze riscuotono l’interesse di tutti i dipendenti. Per la Generazione Z molto di più. Come abbiamo evidenziato nella prima parte dell’articolo, la Generazione Z comprenderà un numero molto rilevante di persone di etnie assai diverse fra loro. Come è noto, molto spesso le persone non bianche prive di un elevato titolo di studio sono svantaggiate nella ricerca di posizioni lavorative che consentono progressivi aumenti di stipendio.

Una situazione a cui negli Stati Uniti molte aziende – tra cui IBM – cercano di ovviare creando percorsi di carriera destinati a chi non possiede titoli di studio prestigiosi. A questo proposito bisogna specificare che negli USA circa due terzi dei lavoratori non è laureato per la semplice ragione che non è in condizione di pagarsi gli studi. Inevitabilmente la più parte di queste persone fanno parte di minoranze etniche. Offrire ai lavoratori percorsi di formazione e di apprendimento utili per il mondo del lavoro diventa una scelta etica di grande importanza. Evitando di considerare il diploma di laurea un requisito fondamentale per l’assunzione, si stima che siano circa 1.4 milioni gli individui che potrebbero ottenere un lavoro qualificato negli USA nei prossimi 5 anni.

In conclusione attrarre e coltivare talenti è fondamentale per un’azienda di successo. Vuoi sapere come fare? Contattaci.

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