L’articolo di questa settimana di Osm1816 affronta un tema critico: le strade sbagliate che le aziende imboccano quando si trovano nella necessità di innovare. Errori che ritardano la crescita e che di fatto impediscono un reale cambiamento. Scopriamo insieme cosa si può fare grazie agli stimoli offerti da un articolo letto su hbr.org.

I cambiamenti epocali ridisegnano il futuro

È innegabile che il mondo e la società in cui viviamo stiano attraversando dei cambiamenti epocali. Alcuni di essi sono così sconvolgenti che tra l’uno e l’altro trascorrono secoli. Ai grandi mutamenti – quelli che spazzano via le certezze e ridisegnano il nostro futuro – si risponde (o, almeno, si prova a farlo) con strategie, progetti e processi fuori dal comune, innovativi, coraggiosi.
Questa logica è applicabile anche alle aziende. Fronteggiando spesso la necessità di cambiare e/o adattarsi alle esigenze dell’economia e dei mercati di riferimento, le aziende devono saper cambiare pelle, affrontare i problemi improvvisi, correre qualche rischio. Non essere pronti all’innovazione, cercare soluzioni ai problemi all’ultimo minuto e senza un minimo di pianificazione porterà all’insuccesso e al fallimento.

La cultura dell’innovazione

Le aziende devono creare una nuova cultura aziendale: una mentalità condivisa e processi ad hoc per affrontare i cambiamenti affidandosi all’innovazione e alle infinite opportunità che da essa derivano. Spesso gli ostacoli più duri da superare non sono quelli che “sbucano” dall’esterno, ma situazioni già esistenti: ciò che in precedenza era stato un punto di forza può improvvisamente bloccare il miglioramento e la crescita aziendale.

Dare risposte reattive

Cosa può rappresentare un ostacolo all’innovazione, per un’azienda? I suoi processi interni, ad esempio. Tutte le aziende grandi e strutturate sono state delle piccole start-up disposte a correre rischi e a fare sacrifici. Una volta diventate grandi, queste realtà hanno basato il loro funzionamento sui processi, ovvero tutti quegli strumenti in grado di semplificare/velocizzare/automatizzare azioni e lavori ripetibili. I processi possono essere applicati a tutti i campi: dalle Risorse Umane all’area legale, dalle fasi di acquisizione e contrattazione all’area sicurezza, ecc.
I processi sono degli strumenti incredibilmente utili ma si basano su informazioni già note: è per questo che, per affrontare l’inaspettato, i processi devono essere snelli, facili da apprendere, ma soprattutto reattivi.

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Perseguire l’equilibrio tra creatività e razionalità

A volte può accadere che la crescita dell’azienda faccia sì che il management inizia a dare più importanza al processo che al prodotto; laddove con “prodotto” si intende la creazione di nuovi servizi, software, strumenti, ecc. Chi si occupa dei processi non è attivo nella creazione dei prodotti e viceversa. Le persone creative sono spesso disordinate nella loro genialità, non danno peso alle scartoffie e ai documenti. Chi lavora sui processi, al contrario, si concentra esattamente su questo tipo di attività. Il risultato della mancanza di collaborazione tra le due parti (quella creativa e quella razionale) sfocia nell’ avversione al rischio e nella paura dell’innovazione.

Come attuare realmente l’innovazione?

Solitamente le aziende rispondono alle “minacce” e cambiamenti repentini creando ancora più processi invece di pensare a nuove forme di organizzazione. Le risposte possono essere le seguenti:

  1. Assunzione di consulenti esterni. Queste figure professionali attuano riorganizzazioni funzionali basate su teorie scritte sui manuali più aggiornati in circolazione ma che, evidentemente, possono anche non adattarsi alla situazione aziendale specifica. Il processo di riorganizzazione avviene in diversi mesi (un anno al massimo) ma è spesso inutile per la risoluzione del problema e non attua un’innovazione rapida.
  2. Organizzazione di hackathon e workshop sull’innovazione, corsi di design thinking, ecc. Si tratta di attività molto interessanti che aprono la mente, ma che tuttavia non offrono un contributo concreto alla risoluzione dei problemi e alla creazione di nuove opportunità.

L’atteggiamento giusto per attuare veramente l’innovazione è raggiungere la consapevolezza che in un’azienda deve esserci sempre la volontà di tenere presente la necessità di riprogettare, revisionare e snellire i processi in funzione delle realtà esterne. E’ quindi necessario raggiungere una visione condivisa, definire un budget per gli imprevisti, stabilire procedure di emergenza, disegnare tattiche e strategie ad hoc.

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