Anche una leadership visionaria non è garanzia di successo. Sul blog di Osm1816 l’argomento sono le leadership visionarie, un modo molto affascinante di condurre un’impresa che, tuttavia, non è garanzia di successo. Anche i piani più ambiziosi e straordinari possono fallire.

Progetto visionario per cambiamenti radicali

Partiamo dall’inizio. Ogni progetto visionario esprime oltre alla volontà di cambiamento anche una grande energia motivazionale, incredibilmente forte e convincente, necessaria anche dal punto di vista strutturale. Ogni leadership basata sulla capacità di visione deve rendere ogni sforzo degno di essere compiuto, deve animare attraverso il racconto di una storia coinvolgente, deve ispirare le persone a desiderare il cambiamento sopra ogni altra cosa.

Purtroppo non sempre i progetti ambiziosi e visionari vengono poi messi in atto. Un interessante l’articolo pubblicato su hbr.org, rivela che quando non esiste allineamento e condivisione tra proprietà e manager, il rischio di non riuscire a dare avvio al progetto è molto alto. L’assenza di armonia e di coesione tra il capo azienda e i collaboratori più stretti spesso vanifica ogni sforzo orientato al cambiamento.

Se pensiamo a leader dotati del dono della visione, inevitabilmente compaiono nella nostra mente i volti di chi, in un modo o nell’altro, ha segnato in modo indelebile il nostro mondo. Walt Disney, Steve Jobs ad esempio. Due nomi che evocano ambizione, duro lavoro e successo. Insieme ad un pizzico di fortuna.
Tutti loro sono accomunati da un tipo di leadership visionaria, unica e straordinaria, che ha sconvolto gli schemi e mutato il mondo. Attenzione: le leadership visionarie non sono solo quelle espresse dalle grandi aziende e neppure da persone più o meno famose. Il concetto di “leadership visionaria” comprende anche i comportamenti finalizzati al raggiungimento di un cambiamento radicale, alla costruzione di una narrazione di successo, al desiderio di essere di ispirazione per le altre persone, alla volontà di cambiare le regole del gioco.

Condivisione e cambiamento visione unitaria

Come abbiamo affermato poc’anzi, la cosa più importante è la condivisione all’interno dell’azienda delle ragioni e degli obiettivi che animano il cambiamento. Se l’imprenditore, i manager, i collaboratori e i dipendenti non sono accomunati da una visione unitaria, il successo può rivelarsi un sogno impossibile da realizzare.

I dirigenti, i quadri di medio livello come pure i dipendenti, svolgono un ruolo fondamentale. Comunicare con efficacia, condividere idee, desideri e progetti con tutti i protagonisti aziendali del cambiamento è indispensabile affinché il progetto abbia successo.

La coesione tra manager e dipendenti è la condizione sine-qua-non per il successo di un progetto di cambiamento. Quanto più esso è ambizioso e visionario, tanto più la condivisione è indispensabile. L’articolo a cui facciamo riferimento cita casi contrari, ovvero di mancata condivisione. Le ricerche condotte da Murat Tarakci, Jeanine P. Porck, Daan van Knippenberg, Nufer Yasin Ates, Patrick Groenen hanno preso in esame le leadership visionarie di due grandi imprese di servizi dell’Europa Occidentale, operanti nel settore energetico e nei trasporti. Entrambe le imprese avevano maturato la convinzione che fosse divenuto indispensabile attuare un profondo cambiamento strategico. Lo studio ha prodotto tra gli altri documenti anche in un’indagine di clima condotta su 136 manager e sui loro team.

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Gli aspetti indagati riguardavano:

  • valutazione della leadership visionaria (valutata dai membri del team),
  • allineamento strategico nel team di lavoro,
  • allineamento strategico dei manager con i vertici aziendali.

I risultati dell’indagine

Ciò che è emerso da queste interviste è che la leadership visionaria è un’arma a doppio taglio. Se tutti i membri dell’azienda (dal capo ai dipendenti junior) sono sulla stessa lunghezza d’onda, hanno un obiettivo comune e sono allineati, il progetto per quanto visionario e complesso sarà portato a termine con entusiasmo e avrà successo.
In caso contrario invece, un team disallineato rispetto ai vertici aziendali faticherà a trovare la giusta motivazione e si impegnerà di meno nel raggiungimento dell’obiettivo finale. I sentimenti più comuni che i lavoratori vivranno saranno incertezza e confusione.

Cosa comunicano queste evidenze di ricerca? Innanzitutto che le aziende fanno bene ad investire nello sviluppo della leadership e a prefiggersi obiettivi ambiziosi e stimolanti. Nonostante ciò, sono tante le organizzazioni che commettono un errore cruciale: non lavorano abbastanza per creare un allineamento strategico con i team manager, ovvero coloro che hanno il delicato compito di gestire e dare indicazioni ai dipendenti e ai collaboratori. Dalla ricerca appena descritta è emerso che uno dei motivi del disallineamento tra manager e strategia aziendale va ricercato negli obiettivi che essi devono raggiungere con la propria unità. Ecco che, per perseguire un risultato di minore importanza, i manager sacrificano tempo ed energie che andrebbero invece dedicate al raggiungimento dell’obiettivo aziendale prioritario.

Infine, l’allineamento tra imprenditore e manager non deve essere assolutamente dato per scontato. Come si fa per ottenerlo? La chiave sta nella comunicazione continua tra le parti, nel dialogo in cui ci si confronta in tutte le fasi del progetto aziendale visionario: dall’ideazione del progetto sino alla sua esecuzione operativa.

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