Nella prima parte dell’articolo (la si può leggere cliccando QUI) la riflessione ha riguardato il significato autentico di scopo: perché è fondamentale nella strategia aziendale e come una focalizzazione precisa sullo scopo aiuti a conseguire il successo. Le modalità per definire in modo strategico il proprio scopo aziendale e dare valore ai propri prodotti e servizi sono sostanzialmente due:

1. Riposizionare i mercati in cui si è presenti mediante strategie, attività, politiche aziendali innovative totalmente differenti da quelle praticate dagli altri player
2. Riprogettare la propria offerta di valore attraverso la proposta di prodotti e di servizi disegnati in funzione dello spirito del tempo. Ciò significa saper agire “just in time” rispetto alle tendenze, saper sviluppare la relazione con i consumatori, conoscere le proprie debolezze e agire per eliminarle

Sul blog di Osm1816, grazie agli stimoli offerti da un articolo di hbr.org. la riflessione oggi riguarderà lo sviluppo di nuovi scopi e di come questi ultimi vanno integrati in modo armonico alla strategia aziendale in corso d’opera

Come si sviluppa una strategia di scopo?

Gli approcci sono essenzialmente due: il primo è proiettato verso il futuro, il secondo parte dal passato.

Iniziamo a considerare il secondo. L’approccio retrospettivo trae le mosse dal Dna dell’azienda, dal suo posizionamento storico, dai suoi valori e dai suoi punti di forza tradizionali. La riflessione analitica procede dall’interno verso l’esterno e gli elementi di cambiamento traggono origine dall’essere in sé dell’azienda. Le tipiche domande di questa indagine sono le seguenti: chi siamo? da dove siamo partiti? dove vogliamo arrivare? Queste sono le domande che è necessario porsi come ha fatto Anand Mahindra leader del gruppo finanziario indiano Mahindra Group. Il nà1 dell’azienda per un lungo periodo ha guidato un processo di ricerca all’interno della sua organizzazione; processo che ha riguardato sia la cultura aziendale sia la variegata formazione di origine dei suoi dipendenti, vero e proprio “punto di forza” di Mahindra Group. Il risultato della lunga auto-analisi è stata la creazione di Rise, un nuovo brand che poggia la sua consistenza competitiva e sulle consapevolezze della ricchezza proveniente dalla diversità.

Guardando il futuro

Se invece si riflette considerando il futuro, il flusso di coscienza è indirizzato nel ridefinire ex-novo le ragioni d’essere dell’azienda. È un pensiero rivolto in avanti, che osserva e studia l’ambiente e le mosse dei competitor. L’approccio prospettico ha l’obiettivo di comprendere e definire la forza potenziale dell’impresa e di applicarla nel modo più congruo nel segmento di mercato che interessa l’azienda. Nel corso di questo processo le domande che guidano la riflessione sono: esistono nuovi bisogni che potremmo soddisfare? Quali tendenze favoriscono il nostro brand? Dove potremmo arrivare se…?

Workshop creativi

Questa tecnica è stata adottata da Magnus Ahlqvist, CEO di Securitas. L’ha avviata organizzando workshop nei quali ogni dipendente ha avuto modo di esprimere la propria opinione sul futuro e sulle possibilità che il futuro offriva ai brand dell’azienda. Dopo mesi di lavoro si è giunti alla conclusione che l’azienda era dotata delle potenzialità necessarie per effettuare l’upgrading che l’avrebbe trasformata da fornitore di servizi a consulente di fiducia. Un grande cambiamento reso possibile dal contributo offerto dai dipendenti nella costruzione di una strategia basata sullo scopo e sulla crescita.

 

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Implementare la strategia di scopo

L’ultima questione riguarda come si possa “innestare” una strategia orientata allo scopo in un’azienda già avviata.
La prima cosa che è bisogna interiorizzare è la funzione dello scopo: fulcro del processo strategico. È un ragionamento indispensabile perché stimola e ispira il cambiamento. L’errore in cui non bisogna cadere è la semplificazione: evitare con cura sia l’effetto “fotocopia” tipico di progetti banali, sia le inutili complicazioni di applicazioni così specifiche da essere comprese solo da un pubblico ristretto di consumatori. In entrambi i casi il rischio che si corre è non riuscire a trasformare uno scopo in azione.
Per evitarlo è necessario considerare due aspetti chiave:
condivisione: lo scopo va condiviso con tutte le persone dell’azienda si devono impegnare per attuarlo,
focus: la leadership e i progetti di crescita devono essere al centro di tutto.

 

Strategia di scopo: i benefici

La strategia di scopo si rivela assai utile anche per la gestione di altri aspetti della vita aziendale. Producendo importanti elementi di “soft management” può infatti contribuire a:

Rendere coesa l’azienda. Il coinvolgimento di dipendenti motivati è fondamentale, particolarmente quando l’azienda attua cambiamenti radicali. Il loro contributo è indispensabile al successo.
Motivare gli stakeholder. Le imprese che hanno consapevolezza strategica motivano i loro interlocutori e ne facilitano il lavoro e
Moltiplicare l’impatto. Elaborare una strategia di scopo significa pensare in modo approfondito ai motivi che hanno condotto a identificare proprio quello specifico scopo, ai ruoli dell’azienda ed alle aspettative. Domande che aiutano l’impresa a focalizzarsi sulla crescita e che avranno conseguenza sugli esisti futuri.

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