Oggi su Osm1816 parliamo di formazione aziendale e perché, nonostante la sua importanza, non deve essere considerata come l’unico strumento di risoluzione dei problemi esistenti. Seguendo un articolo letto su hbr.org, scopriamo che le aziende dedicano in media circa 16% dei loro budget alla formazione. Purtroppo, spesso gli investimenti si risolvono con un nulla di fatto. La ragione di ciò dipende dalla mancanza di obiettivi precisi e dalla scarsa chiarezza d’impiego delle nuove competenze acquisite.

La formazione non è il rimedio di tutti i mali

Ogni volta che in azienda si verificano problemi di natura organizzativa o legati alla produttività si pensa che la formazione sia la soluzione perfetta. L’esperienza insegna che non è così: le cose che si imparano dalla formazione non sono sempre immediatamente risolutive. Il dato riguardante l’allocazione del budget (16% destinato alla formazione) è ricavato da una ricerca prodotta dalla rivista Training. Sono cifre consistenti: investimenti molto importanti di cui è indispensabile misurare in modo oggettivo il ritorno per evitare sprechi di tempo e denaro. Nonostante ciò, per molti manager e per imprenditori “fare formazione” sembra essere la panacea che risolve tutti i mali. Purtroppo l’esperienza insegna che senza una comprensione approfondita della natura dei problemi, le difficoltà permarranno e gli investimenti in formazione si riveleranno inutili.

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Molti dipendenti non sono soddisfatti

Se vi pare un’affermazione eccessivamente severa, considerate che secondo un sondaggio condotto da Forrester circa il 40% dei manager e dei dipendenti non sono soddisfatti della formazione ricevuta. I programmi sono ritenuti poco interessanti, gli obiettivi poco raggiungibili. Più in generale, le persone dell’azienda ritengono che i percorsi di formazione sottraggono tempo utile per svolgere la loro attività e interrompono la concentrazione. Altre persone intervistate sono dell’idea che i contenuti loro proposti fossero sorpassati e obsoleti. Ciò è forse causato dal fatto che molto spesso la formazione si focalizza sulla risoluzione di un unico problema. In buona sostanza verrebbero a mancare motivazioni forti che spingono gli individui ad impiegare le nuove competenze apprese.

Come rendere proficuo l’investimento?

La domanda è dunque la seguente: come rendere la formazione efficace e produttiva nel lungo periodo? La soluzione consiste nel chiedere ai propri dipendenti cosa sia rimasto loro dei corsi di formazione, cosa si aspettavano e cosa ritengono di aver realmente imparato. Una volta compreso ciò, è importante concentrarsi sulle loro competenze con l’obiettivo di potenziarle, non solo quindi di puntare sull’apprendimento di nuove. Una soluzione reale che aiuterà a cambiare la cultura della tua azienda. Quindi, in buona sostanza, dobbiamo chiederci se fare formazione oppure non farla: un ciclo di training è quello che serve davvero in questo momento alla tua azienda? Per comprenderlo, poniamoci tre domande chiave.

Prima domanda: qual gap la formazione potrà colmare?

Di norma la formazione entra in campo quando l’esigenza è quella di alzare l’asticella, modificare comportamenti, raggiungere nuovi obiettivi. Prima della soluzione è indispensabile mettere a fuoco il problema: si tratta forse di una nuova tecnologia male introdotta in azienda e quindi malfunzionante? Se questo è il problema una formazione ad hoc potrebbe risolverlo. Tenendo conto che il focus è sempre il coinvolgimento delle persone a cui la formazione è dedicata: la motivazione (il loro interesse, la loro volontà di apprendere) è fondamentale.

Seconda domanda: da cosa è causato il gap?

Una volta compresa la natura del problema, si tratta di andare sino in fondo. Spesso i problemi più spinosi derivano da procedure complesse rese ancora più ardue nel caso in cui alcuni dipendenti lavorano da remoto. Gallup ha condotto uno studio che dimostra che chi lavora da casa spesso non dispone degli strumenti, delle infrastrutture e delle informazioni dei colleghi che lavorano in sede. Una situazione che non ha nulla a che vedere con le conoscenze. Ovvio che nessuna formazione servirà a porre rimedio: è un problema di natura strutturale. Altre volte i problemi nascono comunicazione interna carente o dall’ambiente di lavoro conflittuale. Anche in questo caso la soluzione non riguarda i processi formativi.

Terza domanda: la formazione colmerà il gap?

Sia chiaro: la formazione per quanto costosa è sempre e comunque una scelta preziosa per l’azienda. Tuttavia bisogna riconoscere che non sempre è l’unica soluzione praticabile. L’articolo che abbiamo letto cita l’esempio di un’impresa che, dopo episodi spiacevoli di bullismo, voleva riconquistare serenità al proprio interno. Dopo un’attenta analisi, la direzione dell’azienda aveva compreso che il problema non era la qualità delle risorse umane, ma dei ruoli attribuiti. La soluzione è stata semplice: la revisione di compiti e responsabilità ha risolto il problema. La formazione avrebbe giovato? Probabilmente sì. Ma non avrebbe risolto il problema in modo radicale.

In conclusione, possiamo affermare che ogni progetto di formazione è indissolubilmente legato alla comprensione reale e profonda dei problemi. Fare formazione costa e non sempre è la soluzione adeguata. Ogni imprenditore deve quindi impegnarsi per comprendere a fondo i problemi prima di dare il via a cicli di formazione costosi che potrebbero poi rivelarsi inconcludenti.

Ti pare strano che una società di formazione come Osm1816 ti scriva che la formazione non risolverà i problemi? Se vuoi un confronto su questo tema e sulla giusta strategia per aumentare le competenze del tuo team, contattaci senza impegno, noi siamo qui.

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