Quanto sono importanti il passaparola e le referenze che i dipendenti fanno alla propria azienda? E’ questo l’argomento che trattiamo oggi sul blog di Osm1816.

Grazie ad un articolo pubblicato su hrexchangenetwork.com cerchiamo di capire a cosa serve un buon giudizio dei dipendenti sull’azienda in cui lavorano e come queste opinioni possano influire positivamente sulla compagnia stessa.

Hai mai provato a chiedere a te stesso “Consiglierei ad un altro di lavorare nell’azienda dove sono al momento?”.

Molte compagnie in giro per il mondo stanno iniziando ad attuare strategie per cercare di aumentare la “lealtà” aziendale chiedendo ai propri dipendenti di segnalare dei possibili e validi nuovi collaboratori. In particolare, queste realtà aziendali ricompensano con premi tutti i dipendenti che, nutrendo particolare positività e stima nei confronti del team e del posto in cui lavorano, sono in grado di “sponsorizzare” all’esterno tale entusiasmo tanto da invogliare amici, conoscenti e contatti ad inviare il proprio curriculum. Solitamente, il premio scatta quando l’individuo segnalato è talmente valido da essere assunto.

Questa pratica si sta diffondendo anche grazie all’aiuto dei social network, attraverso i quali è possibile condividere momenti di vita quotidiana (e, quindi, anche lavorativa) e mostrare quanto si apprezza il proprio lavoro. Successi raggiunti insieme al team, momenti di condivisione, formazione e progressi non sfuggono all’occhio attento dei “follower”, che osservano e potrebbero pensare: “Mi piacerebbe molto lavorare in questo posto!”

È importante però ribadire che una ricompensa in denaro non può (e non deve) essere l’unico motivo per cui un dipendente si sente di consigliare ad amici, conoscenti o ex colleghi di fare un colloquio presso l’azienda dove lavora.

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È un po’ come consigliare un bell’albergo, un ristorante, un negozio: lo faremmo anche se non avessimo apprezzato l’esperienza appieno? Forse no. È fondamentale credere fortemente e condividere i valori aziendali, sentirsi parte del team al 100% ed essere contenti, in generale, del proprio lavoro e delle prospettive che esso offre.

L’articolo a cui ci ispiriamo fa gli esempi di due aziende, giganti del tech: Google e Facebook. In queste due enormi realtà internazionali si è scoperto che l’indice di gradimento dei dipendenti rispetto al proprio lavoro è molto alto e, di conseguenza, una buona parte delle segnalazioni che arrivano dai dipendenti stessi risulta andare a buon fine – ovvero con nuove assunzioni. Il denaro non sembra essere la molla che spinge i dipendenti a consigliare la propria azienda a terzi: essi sono, semplicemente, molto contenti e soddisfatti della propria vita lavorativa e vorrebbero che tutti potessero vivere un’esperienza simile alla loro.

Lavorare su quest’aspetto e proporre ai tuoi dipendenti un “premio” simile potrebbe essere un’ottima idea, che porta valore all’azienda e benefici per tutti.

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