Oggi parliamo di donne e del loro ineguagliabile valore in un’azienda, servendoci del supporto di un pezzo pubblicato su ideal.com.

Secondo una recente ricerca – svolta su una base di 500 milioni di profili del famoso software statunitense Entelo, che si occupa di recruitment per le più importanti aziende d’oltreoceano – circa il 18% delle professioni nel mondo della tecnologia sono occupati da donne, così come il solo 10% di posti da dirigente e/o CEO.

Ad ogni modo, le difficoltà incontrate dalle donne nel farsi assumere non si limitano al solo mondo della tecnologia – da sempre un po’ “maschilista”.

Ecco tre dati di fatto da tenere a mente quando si assume una donna nella propria azienda.

  1. Le donne sono più interessate alle pari opportunità sul lavoro che alla flessibilità di esso.

Una nuova indagine condotta da Indeed ha fatto emergere che solo il 49% delle lavoratrici credono nell’uguaglianza di genere sul lavoro. Il 36% delle donne intervistate confidano di essere pagate meno dei colleghi uomini e il 59% di esse dice di ricevere meno proposte e opportunità di crescita lavorativa rispetto agli uomini.

Da un altro studio, condotto da Great Place to Work, è emerso che quando le donne sentono di star facendo la differenza nella propria azienda, sono disposte fino a 6 volte in più a rimanere per crescere. Quando le donne avvertono di essere trattate come parte integrante del team, sono fino a 3 volte più felici di fare bene il proprio lavoro.

A prescindere dall’offerta di crescita e la flessibilità che offrite sul lavoro, sappiate che se le donne sentono di non essere trattate equamente, non saranno molto propense a lavorare con voi.

8 marzo - valore della donna

  1. Più donne in azienda equivale a stabilire un obiettivo quantificabile.

Una recente ricerca condotta da Allegis dice che, mentre il 72% degli imprenditori affermano di “avere una strategia che permette progressi” o si sentono “arrivati” nel settore lavorativo, quando si tratta di parlare di diversità e iniziative volte all’inclusione traballano. Solo il 37%, infatti, ammette di aver messo in pratica un effettivo piano di diversità e inclusione nelle nuove assunzioni. Ciò che è peggio, comunque, è che la maggior parte degli intervistati ammette di non pensare affatto a questo aspetto.

Il segreto è iniziare a piccoli passi: concentratevi su un obiettivo di recruitment realistico e quantificabile per migliorare la vostra rappresentazione di genere. Potreste darvi, ad esempio, una percentuale e una tempistica per aumentare il numero di lavoratrici donne: il 10% entro 6 mesi. Mettetecela tutta per non venir meno ai vostri obiettivi: l’azienda ne gioverà.

  1. Un cambiamento necessita l’ammissione di carenza in diversità.

In generale, diversità attrae diversità.

Un recente studio sugli incontri tra scuole e aziende tecnologiche in USA è stato più che emblematico: si è riuscito ad osservare che le studentesse erano più interessate ad ascoltare i relatori donna, specie quando parlavano di prodotti sia a livello sia per impatto sul sociale.

La realtà è che, comunque, non tutte le aziende sono per la varietà di genere – purtroppo.

Cosa ne pensate di questo articolo? E voi come gestite la questione della varietà di genere e di inclusione nella vostra azienda?

Raccontateci la vostra esperienza, contattate il team Osm1816.

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