Tra gli effetti del lavoro da casa – o smart working – possiamo annoverare la mancanza di feedback da parte del capo. Ciò può essere un problema, specialmente se sei una persona che ha bisogno, ogni tanto, di ricevere frasi di motivazione e attestati di stima. Di questo parliamo oggi sul blog di Osm1816: come fare a rimanere motivati anche quando, dai “piani alti”, il feedback è carente? Scopriamolo grazie al supporto di un articolo pubblicato su hbr.org.

 

Se tanti lavoratori (specialmente i liberi professionisti) sono abituati a lavorare in modalità smart, la situazione per chi ha una routine lavorativa fatta di ufficio, appuntamenti con clienti, ecc è più difficile da digerire. Ora che il lavoro da casa sembra essere diventata una realtà destinata a consolidarsi (chissà come cambierà il mondo del lavoro di qui a pochi mesi/anni), come cambierà il modo in cui i lavoratori affrontano il mancato feedback? Sì, perché anche quella parola di incoraggiamento mancata, la pacca sulla spalla del collega o un buon risultato da festeggiare con il team di lavoro possono intaccare la performance lavorativa di ognuno di noi.

Ecco, allora, due consigli per rimanere motivato e produttivo quando il feedback dai “piani alti” è carente.

Non avere pensieri catastrofici.

Quando noti la mancanza di un feedback regolare sulla tua attività, è probabile che ti capiti di avere pensieri catastrofici: inventi storie o immagini scenari nella tua testa totalmente inventati, che minacciano la tua serenità. Il capo non ti cerca, non ti fa dei complimenti? Vuol dire che vorrà sicuramente licenziarti. Tutto ciò non aiuta, anzi.

La prima cosa da fare è prendere atto del fatto che, una volta arrivati questi pensieri, sia meglio scacciarli. Non è semplice, ma prova a sforzarti di pensare alle seguenti affermazioni: “Mi sto inventando tutto/è tutto nella mia testa/questi pensieri mi fanno del male e devo cambiarli per stare meglio”.

Come secondo appunto, prova a pensare che se ciò che temi dovesse accadere, hai accanto delle persone che ti amano (famiglia, partner, amici) e che possono aiutarti in un momento difficile.

Fai anche affidamento sulle tue risorse interne (ovvero qualità come la tenacia, la determinazione, la curiosità, ecc) per cercare di affrontare costruttivamente il problema.

Il terzo consiglio è ricercare la fonte di ciò che ti provoca ansia. Prova ad andare a fondo e, se necessario, chiedi sicurezze e spiegazioni per alleviare la preoccupazione.

 

Tu sei “tante persone”.

Nel suo libro Role Transitions in Organizational Life: An Identity-Based Perspective, l’autore Blake Ashforth sostiene che la maggior parte della percezione che abbiamo di noi stessi in realtà è lo specchio di come ci vedono gli altri. A seconda delle persone con cui interagiamo – colleghi, partner, capo, famiglia, bambini – abbiamo un “io” diverso, una ”personalità” differente. Ognuna di queste personalità ci permette di comportarci in un determinato modo e modulare il nostro comportamento in base alle necessità e alle situazioni.

Se, perciò, ti senti insicuro perché non ricevi feedback, prova a pensare alle persone che ti stimano e al perché lo fanno. Fai una lista di tutte le tue abilità positive, analizza in che modo aiutano effettivamente gli altri: vedrai che ti sentirai molto più motivato.

 

Se è vero che il lavoro da casa può ridurre la socialità ed eliminare momentaneamente la vicinanza fisica con altre persone, non deve minacciare l’autostima, il valore che ognuno di noi possiede e la nostra felicità.

Cosa ne pensi di questo articolo? Dicci la tua contattando Osm1816.

Tagged with: , ,